
Il tramonto sulla fattoria
L’autunno scorso mi sono iscritto come volontario al WWOOF, sezione tedesca. Di cosa si tratta?
WWOOF è
“un movimento mondiale che mette in relazione volontari e progetti rurali naturali promuovendo esperienze educative e culturali basate su uno scambio di fiducia senza scopo di lucro, per contribuire a costruire una comunità globale sostenibile.”
L’associazione si propone cioè di portare nelle aziende biologiche (con o senza certificazione), volontari desiderosi di vivere un periodo lontano dalla città e di cercare pratiche di vita sostenibili. Le aziende agricole danno vitto, alloggio e un ambiente rurale in cui vivere; i volontari portano la propria manodopera. Ad essere scambiate però sono soprattutto idee, punti di vista, esperienze.
Ho visitato un’azienda socia di WWOOF la settimana scorsa. L’azienda ha sede nel Brandeburgo, a Gorgast, villaggio di 800 anime al confine con la Polonia. Purtroppo ho potuto rimanervi solo pochi giorni, ma l’esperienza ha lasciato comunque una traccia in me. L’azienda era piccolissima; il proprietario, che vive da solo in una casetta sperduta in mezzo ai campi, possiede un centinaio di galline ovaiole, una decina di anatre indiane, 3 maiali, 2 gatti e un cane. Oltre a ciò coltiva verdure in vaso, per evitare che le galline e le anatre se ne cibino, e tiene 4 arnie di api. Non ha terra, perciò non può coltivare il cibo per i propri animali ed è costretto a comprarlo, con grosso dispendio di denaro. Quest’uomo sulla sessantina vive in una condizione che potrebbe definirsi quasi di povertà, riscaldato da una stufa a carbone e da qualche bicchiere di birra; eppure mi è sembrato sereno. Progetta di rimodernare la casa e tutta la proprietà, ampliare la sua apicoltura e dismettere gradualmente l’allevamento di galline che gli frutta poco. Ma non aveva fretta, in nessuno dei suoi movimenti e in nessuno dei suoi pensieri. Gli ho insegnato come fare il pesto alla genovese e che preparare più pasta la sera per mangiarla alla mattina non è una buona idea. Lui mi ha mostrato come vive. Non ho imparato ciò che mi aspettavo di imparare, ma mi pare sia stato comunque uno scambio equo.
Andrea
Sarebbe interessante per i lettori capire cosa vi aspettate di imparare PRIMA di visitare le fattorie, e cosa effettivamente ne traete, no?
Ciao Enrico,
hai ragione, avrei dovuto essere più chiaro. La mia idea era quella di visitare un’azienda agricola biologica per imparare qualcosa sul metodo di lavoro o sulla sua organizzazione. Purtroppo la fattoria visitata era talmente piccola e rudimentale che non ho potuto imparare nulla di tecnicamente rilevante.