All’imbrunire dell’11 Novembre 2012, stavo aspettando l’autobus alla fermata di Viktoriapark, vivevo a Berlino da 10 mesi e iniziavo a sentirmi a casa. Vedo arrivare verso di me un folto gruppo di adulti e bambini, ognuno con una lanterna accesa in mano. Mentre salgo sul mezzo continuo ad osservarli, si stanno incamminando dentro il parco e sento che hanno iniziato ad intonare dei canti. Non avevo idea di che cosa si trattasse, ma alla prima impressione sembrava qualcosa dal sapore antico e magico.
Un paio d’anni dopo, mi sono trovata a prendere parte alla stessa celebrazione, quando ho accompagnato i bambini del Kita dove lavoravo. Ci eravamo preparati per tempo, imparando le canzoni e la storia di Martino e costruendo le lanterne.
Da dove arriva questa tradizione? Pare che i Germani avessero l’abitudine ai fuochi celebrativi, in questo caso credevano di dover bruciare l’estate e la sua grande vitalità per dare spazio al riposo autunnale. Poi i grandi fuochi son entrati nelle lanterne, sotto forma di candele accese che illuminano le tenebre. E come spesso accade, a riti molto antichi si sovrappongono quelli della cultura cristiana, e la festa di San Martino, vescovo di Tours, è diventata la festa delle lanterne.
Quest’anno, grazie alla collaborazione dei genitori, all’Agrinido abbiamo vissuto la stessa esperienza, che si è conclusa con una suggestiva passeggiata nell’orto, al chiaror delle lanterne e delle prime stelle.
Grazie a Marianna Cacciatori per le foto!
All’imbrunire dell’11 Novembre 2012, stavo aspettando l’autobus alla fermata di Viktoriapark, vivevo a Berlino da 10 mesi e iniziavo a sentirmi a casa. Vedo arrivare verso di me un folto gruppo di adulti e bambini, ognuno con una lanterna accesa in mano. Mentre salgo sul mezzo continuo ad osservarli, si stanno incamminando dentro il parco e sento che hanno iniziato ad intonare dei canti. Non avevo idea di che cosa si trattasse, ma alla prima impressione sembrava qualcosa dal sapore antico e magico.
Un paio d’anni dopo, mi sono trovata a prendere parte alla stessa celebrazione, quando ho accompagnato i bambini del Kita dove lavoravo. Ci eravamo preparati per tempo, imparando le canzoni e la storia di Martino e costruendo le lanterne.
Da dove arriva questa tradizione? Pare che i Germani avessero l’abitudine ai fuochi celebrativi, in questo caso credevano di dover bruciare l’estate e la sua grande vitalità per dare spazio al riposo autunnale. Poi i grandi fuochi son entrati nelle lanterne, sotto forma di candele accese che illuminano le tenebre. E come spesso accade, a riti molto antichi si sovrappongono quelli della cultura cristiana, e la festa di San Martino, vescovo di Tours, è diventata la festa delle lanterne.
Quest’anno, grazie alla collaborazione dei genitori, all’Agrinido abbiamo vissuto la stessa esperienza, che si è conclusa con una suggestiva passeggiata nell’orto, al chiaror delle lanterne e delle prime stelle.
Grazie a Marianna Cacciatori per le foto!
Mi spiace solo di non avere più figli piccoli…uffa! Che magari …accetti anche gente adulta nel tuo agrinido? Chiedo naturalmente per un amico!
Scherzi a parte , complimenti per l ‘ impegno e la creatività che ci metti Anna in questa tua avventura! BRAVA
Grazie Giovanna! Hai ragione, ci vorrebbe un progetto intergenerazionale: l’Agrinido in dialogo con le altre età, creando occasioni di incontro ed esperienze. Esistono già progetti del genere, che fanno lavorare insieme bambini ed anziani, riscoprendo quanto sia importante avere cura e rispetto della terra, promuovendo un approccio inclusivo in cui la fragilità viene considerata come una ricchezza per l’apprendimento. Ci penso!